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06 febbraio 2018
Lean-ship - Un bastimento carico di opportunità
“Incredibile! Smith se ne sta lì, impalato, con un avviso di
allarme iceberg in mano, e ordina di aumentare la velocità! [Titanic]”
La
costruzione di una nave necessita di una complessa organizzazione
dovendo coordinare diverse risorse e numerosi attori coinvolti nel
lavoro, spesso distribuiti su un larghissimo territorio. Negli anni la
dimensione delle navi è andata continuamente crescendo: le odierne navi
da crociera arrivano a superare le 200000 tonnellate di stazza lorda,
sfiorando o superando il miliardo di euro di investimento per le
compagnie di navigazione!
La cantieristica navale è un settore dove l’applicazione degli strumenti e delle tecniche Lean può
dare numerosi contributi. Ciò vale soprattutto per quei cantieri dove
vengono costruite le navi da crociera o comunque dedicate al trasporto
di passeggeri (cruise-ferry, yacht, super-yacht…). In questi casi il
prodotto è caratterizzato da un alto valore aggiunto.
Proprio
nella cantieristica navale dedicata alle navi da crociera, l’Italia è
leader mondiale. Le competenze e il know-how sono custoditi dalle
maestranze dei più grandi cantieri italiani. In particolare nel nord-est
sono situati due grandi cantieri che hanno fatto la storia della
marineria italiana e mondiale.
Ma quali sono le
sfide che le odierne maestranze devono affrontare? Quali sono le
possibilità di manovra per poter continuare ad eccellere?
Le
tecniche di costruzione si sono evolute. Inizialmente lo scafo prendeva
direttamente forma in un bacino a scivolo che ne permettesse il varo,
una volta completato. Oggi invece la nave viene assemblata in un bacino
allagabile come un enorme puzzle, i cui pezzi vengono pre-assemblati in
parte o in cantieri diversi; una volta completato lo scafo e parte delle
sovrastrutture, il bacino viene allagato, tale pratica viene definita
“varo tecnico”.
Navi di grossa taglia comportano un enorme lavoro, ma per essere competitivi il Lead Time
medio deve comunque mantenersi inferiore a 18 mesi. Si tratta di
un’enorme sfida per i cantieri, a maggior ragione in un mercato con
diversi competitor che stanno facendo il loro ingresso nel settore
crocieristico.
La cantieristica navale può evolversi lungo questo percorso, prendendo in prestito le tecniche e gli strumenti Lean sviluppati
nel mondo dell’automotive. I miglioramenti sono sorprendenti: ne danno
conferma i risultati che sono stati già raggiunti in alcuni cantieri
statunitensi che hanno iniziato ad introdurre tali applicazioni nella
costruzione delle navi militari LCS (Littoral Combat Ship). Si è potuto
assistere ad una riduzione dei costi del 30% e un aumento del
completamento dello scafo al varo fino all’80%, con notevole risparmio
di tempi di consegna.
Questi dati sono solo un esempio della potenzialità dell’adozione delle tecniche Lean nel
settore navale. La loro applicazione, come si è visto, può essere
un’ottima opportunità da non lasciarsi scappare per confermare la
leadership e l’eccellenza che contraddistinguono la cantieristica
europea ed in particolare quella italiana.
a cura di Frano Vego
Finint & Wolfson Associati
www.fiwa.it